La famosa dieta sirt

Vi ricordate la notizia, di qualche tempo fa, del dimagrimento della cantante Adele? La cantante si sarebbe sottoposta alla cosidetta “dieta sirt” che nelle intenzioni dei suoi creatori, i medici nutrizionisti inglesi Aidan Goggins e Glen Matten, dovrebbe essere un approccio nutrizionale in grado, grazie ad alcuni particolari alimenti, di attivare alcune proteine dette appunto sirtuine, le quali producono un grande dimagrimento salvaguardando la massa magra, come sperimentato dalla cantante che avrebbe perso circa 30kg in un anno

La dieta sirt sarebbe insomma, una vera rivoluzione: una dieta che grazie ai suoi costituenti mima il digiuno, innalza il metabolismo e controlla il senso della fame, permettendo una grande perdita della sola massa grassa.

Vediamo in dettaglio la dieta sirt e cerchiamo di capire se può effettivamente essere un approccio nutrizionale utile e interessante.

Il punto fondamentale della dieta sirt è la presenza di svariati alimenti potenzialmente in grado di attivare, come abbiamo visto, le sirtuine. Queste proteine sono implicate nella regolazione di alcuni processi cellulari responsabili, presumibilmente, della generazione e del mantenimento di fenomeni quali infiammazione, rigenerazione dei tessuti, invecchiamento e diabete. Il condizionale in questo caso è assolutamente d’obbligo in quanto non ci sono attualmente studi scientifici che attestano l’attivazione delle sirtuine grazie alla dieta e il reale impatto dell’attivazione delle sirtuine su quei fenomeni citati prima. Questo naturalmente non vuol dire che la dieta non sia efficace ma semplicemente, al momento non è possibile dimostrarlo scientificamente.

Vediamo in cosa consiste la dieta sirt.

Gli alimenti che i due nutrizionisti inseriscono assieme a carne e pesce in ogni pasto sono i seguenti: peperoncino, grano saraceno, capperi, sedano, cacao, caffè, olio extravergine d’oliva, tè verde, cavolo riccio, datteri, prezzemolo, radicchio rosso, cipolla rossa, vino rosso, rucola, soia, fragole, curcuma, noci.

Tali alimenti vanno inseriti seguendo uno schema dietetico diviso in due fasi:

La prima fase, quella dove la perdita di peso è più accentuata, consiste in tre giorni di attacco nei quali, comprendendo gli alimenti sirt indicati, bisogna stare attenti a non superare le 1000kcal. Seguono 4 giorni nei quali l’apporto calorico arriva a circa 1500kcal comprendendo due succhi e due pasti solidi ricchi di alimenti sirt.

La seconda fase del piano consiste in una fase di mantenimento nella quale bisogna assumere tre pasti solidi, un succo e due spuntini al giorno.

Cosa ne penso:

La dieta sirt non include nessun alimento veramente particolare, raro o ricercato: sono tutto sommato alimenti abbastanza o molto comuni nelle nostre tavole e molto probabilmente la grande maggioranza di noi ne consuma già abitualmente più di uno in ogni pasto. Se questo è un primo fattore che mi fa dubitare dell’efficacia di questo approccio, lo schema nutrizionale conferma proprio i miei dubbi: i primi tre giorni, data le sole 1000kcal sono molto molto impegnativi (tanto che dubito che molte persone riescano effettivamente a rispettarli) e produrrebbero una grande perdita di peso (principalmente, per perdita di liquidi) in qualsiasi dieta: tre giorni di dieta mediterranea o low carb o paleo con 1000kcal produrrebbero la stessa perdita di peso della dieta sirt!

I successivi quattro giorni sono assolutamente sostenibili in quanto 1500kcal sono più tollerabili e fanno sì che l’apporto calorico medio della settimana aumenti.

Per la prima settimana di dieta, risulta quindi che la media delle calorie giornaliere sia leggermente inferiore alle 1300, un quantitativo quindi abbastanza basso, di per sé sufficiente per produrre una perdita di peso, anche elevata, anche con molti altri approcci nutrizionali.

Il resto del piano nutrizionale è lasciato abbastanza libero ma c’è da fare un’importante considerazione: gli spuntini, quindi due pasti al giorno, si basano su alimenti sirt i quali sono quasi tutti alimenti a bassa densità calorica, ciò vuol dire che, contengono poche calorie rispetto al peso. In questo modo è difficile arrivare ad un apporto calorico elevato, si resta sempre, molto probabilmente in un regime ipocalorico, come in qualsiasi dieta.

A mio avviso questa dieta presenta quindi svariati aspetti che mi fanno dubitare:

  1. non è un approccio sufficientemente studiato;
  2. non è dimostrato che gli alimenti raccomandati siano effettivamente in grado di attivare le sirtuine;
  3. l’attività di queste proteine non è ancora totalmente chiara.

L’aspetto più importante è però costituito da un fattore fondamentale: è un approccio ipocalorico, e a mio avviso, la perdita di peso derivante da questo approccio nutrizionale è essenzialmente dovuta a questo fattore, come in tante altre diete e approcci nutrizionali.

Di sicuro la dieta sirt ha un pregio: gli alimenti fondanti sono vari, facili da trovare, sono ricchi di sapore e hanno tutti in comune il fatto di essere alimenti potenzialmente anti-infiammatori. 

In conclusione, la dieta sirt, a mio avviso, non si basa su evidenze scientifiche forti e la riuscita come approccio alla perdita di peso si basa essenzialmente sul fatto che è crea un deficit calorico, il quale è il primo essenziale requisito per la perdita di peso.

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