Intestino irritabile: sintomi e consigli

La sindrome dell’intestino irritabile (SII) è un insieme di disturbi cronici o ricorrenti a carico dell’intestino: dolore, crampi, gonfiore e tensione addominale, stintomi che generano a loro volta stress e disagio.

In alcuni casi si possono ritrovare associati altri disturbi come emicrania, ansia, depressione, fibromialgia, fatica cronica, cistite e problemi nella sfera sessuale.

La sindrome non ha un responsabile diretto e univoco e non si riscontrano alterazioni anatomiche o biochimiche nell’intestino di chi ne soffre; i sintomi possono dunque variare ampiamente da persona a persona ma un elemento comune a tutte le forme si ritrova nel dolore e nella distensione addominale. Questi disturbi talvolta sono accompagnati, nelle diverse forme, da varie alterazioni della motilità intestinale: si va dalla stitichezza prolungata alla ricorrenza di episodi diarroici.

La SII è responsabile dell’instaurarsi di stress emotivo e disagio e di conseguenza, almeno nei casi più gravi, di un netto peggioramento della qualità della vita dettato spesso, oltre che dal gonfiore e dal dolore addominale, dalla necessità costante di aver accesso ai servizi igienici.

In Italia ben il 7% della popolazione soffre di questo disturbo e le donne sono molto più colpite degli uomini, con un rapporto di un uomo ogni tre donne.

La diagnosi di SII è a carico del medico il quale deve prima escludere altre patologie intestinali e nel caso fosse necessario, prescrivere una terapia farmacologica; tuttavia una nutrizione adeguata può essere di notevole aiuto nella gestione della sindrome, intervenendo su alcuni dei possibili fattori scatenanti la patologia ossia l’infiammazione intestinale e l’alterazione della popolazione batterica intestinale responsabile della fermentazione e della produzione di gas di alcune molecole assunte dalla dieta.

L’approccio razionale alla gestione nutrizionale di questa patologia è perciò duplice: da una parte è volto a ristabilire la corretta composizione batterica intestinale con dei probiotici, ossia dei batteri utili per la salute intestinale. Non tutti i probiotici sono infatti uguali e una scelta attenta della combinazione dei vari ceppi può aiutare molto ad alleviare i sintomi della SII; è anche importante fornire prebiotici, ossia molecole in grado di fornire nutrimento alla flora batterica intestinale: tra di esse ritroviamo le fibre, solubili e non, alcuni acidi grassi a corta catena e alcuni particolari zuccheri. Inoltre l’approccio nutrizionale mira alla rimozione dall’alimentazione di alcune sostanze: alcuni tipi di frutta e alcune verdure sono infatti ricchi di certe molecole dette fodmap; si tratta di zuccheri, alcoli e polioli che vengono fermentati dalla flora batterica intestinale creando parte (o forse la totalità?) dei disturbi della SII.

Il trattamento nutrizionale del paziente affetto da SII sarà quindi caratterizzato dalla rimozione degli alimenti ricchi in fodmap e delle molecole in grado di stimolare la risposta  infiammatoria, dalla rimozione di agenti stimolanti (glutine, caseine, teina, caffeina ecc) e dall’integrazione di molecole antiinfiammatorie (acidi grassi omega3, acido oleico).

L’approccio nutrizionale alla SII consiste, in generale, nella ricerca di uno stile alimentare il più possibile sano e naturale.

Ecco alcuni alimenti da preferire:

  • Alimenti non raffinati o lavorati (niente alimenti “light” o “privi di…”)
  • Alimenti acidi in grado di stimolare l’abbassamento del ph della bocca e dello stomaco
  • Alimenti crudi, specialmente frutta e verdura, anche sotto forma di estratti e centrifugati)
  • Alimenti fermentati (kefir, miso, yogurt ecc)
  • Alimenti contenenti acidi grassi a catena corta (burro, cocco) e acidi grassi polinsaturi (noci, mandorle, avocado, salmone, olio di lino ecc)

Un altro aspetto molto importante nella SII è quello psicologico: alla terapia farmacologica e al percorso nutrizionale è fondamentale associare una serie di accorgimenti mirati a limitare o alleviare lo stress. Un’attività fisica adeguata, gradita e in grado di generare relax, preferibilmente all’aria aperta è sicuramente un’ottima scelta:  per esempio lo yoga, la meditazione, il tai-chi, ma anche semplicemente una corsa al parco.


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