Paura della dieta?

Iniziare e proseguire una dieta, o meglio, un percorso nutrizionale, non è affatto facile, anzi è sicuramente una sfida, a volte indubbiamente dura. Ma lo è anche perché a volte si parte già spaventati da alcuni elementi che, in realtà, una volta analizzati bene, non fanno più così paura. Vediamo alcuni degli ostacoli maggiori che incontra chi vuole iniziare un percorso nutrizionale e alcuni consigli per affrontarli al meglio. 

1)Paura della fame 

Spesso i miei pazienti mi chiedono se, seguendo il piano nutrizionale, soffriranno la fame. Nella grandissima maggioranza dei casi la risposta è no, o al massimo sarà estremamente limitata: una dieta moderna e bilanciata utilizza infatti una buona percentuale di grassi e proteine vegetali e animali che per loro natura attenuano il senso di fame. In più, molto spesso, più che di una reale limitazione calorica è importante mettere ordine nei pasti e nella loro composizione; capita spesso infatti che il paziente dimagrisca, pur mangiando sostanzialmente di più!  La natura di questa paura è da ricercare principalmente nelle diete fai da te (approccio da evitare e in questo articolo ti spiego perché) e nella concezione che per dimagrire bisogna mangiare pochissimo: in questo modo all’inizio si dimagrisce, è vero, ma poi il peso smette di scendere, la fame rimane e si ritorna alle vecchie abitudini, vanificando in breve tempo i progressi faticosamente raggiunti (di questo processo ne ho parlato nel dettaglio in questo articolo).  

2)Paura di non poter mangiare quello che si vuole 

Se si segue un piano nutrizionale non si può mangiare tutto quello che si vuole e qualche rinuncia la si deve pur fare, ma questo non significa privarsi dei piaceri della cucina fino al raggiungimento dei risultati prefissati. Ogni piano nutrizionale deve infatti essere sostenibile e personalizzato sulle esigenze del paziente, altrimenti, privazione dopo privazione, si corre il rischio di non seguire o abbandonare il piano. Facciamo un esempio: può capitare che un paziente non voglia rinunciare alla colazione al bar, in questo caso si cerca insieme una soluzione per far tornare i conti, per esempio si scaleranno un po’ di carboidrati dal pranzo o dalla cena o si baratterà una colazione non proprio correttissima con un po’ di attività fisica in più. Naturalmente c’è un limite a quanto si può andare in contro alle necessità di un paziente e alcune cattive abitudini andrebbero proprio estirpate, a tutto vantaggio della salute. In ogni caso, ogni settimana, di solito nel weekend, è previsto un pasto libero, da intendere come un premio per aver seguito con attenzione il piano per tutta la settimana. Anche gli strappi alle regole sono dunque ammessi e anzi, incoraggiati! 

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3)Paura di fallire 

La paura di fallire è un avversario tremendo e può colpire in qualsiasi momento: può impedire di iniziare un piano dimagrante così come può anche portare a interrompere un lavoro già iniziato. Per il primo caso consiglio di sperimentare nuovi approcci. Mi spiego meglio: molti dei miei pazienti hanno già seguito qualche dieta che periodicamente riprendono in mano per un qualche periodo, senza però arrivare a dei risultati per loro soddisfacenti: in questi casi, mi informo sui percorsi già tentati e se possibile propongo un piano nutrizionale completamente diverso. Capita ad esempio che una dieta mediterranea, preparata da uno specialista, non abbia funzionato bene o non lo faccia più come vorremmo. In questo caso si può provare con una dieta a basso contenuto di carboidrati oppure direttamente con una dieta chetogenica, magari ciclica, ecc. Ma la paura di fallire può colpire anche a lavoro già iniziato o a metà strada: Io consiglio sempre ai miei pazienti di non pesarsi spesso perché il peso può restare stabile anche per una settimana intera o più, prima di ricominciare a calare e non vedere miglioramenti può essere molto frustrante. A dire il vero, io consiglio ai miei pazienti di lasciarla proprio perdere la bilancia: la classica bilancia domestica sa quanto pesiamo, non come siamo fatti, quanto grasso abbiamo perso e quanto muscolo abbiamo guadagnato o quanta acqua abbiamo; è molto meglio e molto più gratificante, secondo me, usare i vestiti come metro di paragone, ad esempio quei pantaloni che non stavano più. Un altro modo per evitare di arrivare ad un blocco del peso e al conseguente senso di frustrazione è abbinare al piano nutrizionale il giusto esercizio fisico. La dieta da sola, in alcuni casi, non darà nel breve termine risultati apprezzabili e solo con l’aggiunta di una giusta attività fisica si avranno maggiori possibilità di raggiungere dei risultati. 

4)Paura di non riuscire a condurre una vita sociale 

A volte capita che uno dei problemi più sentiti, legati al dover seguire un piano nutrizionale, sia la paura di non poter più condividere momenti di svago, come aperitivi o cene, con amici e parenti; indubbiamente le cose non potranno andare proprio come prima ma non per questo si dovrà rinunciare alla vita sociale. Se, per esempio, si è invitati a ad un aperitivo non si deve per forza rinunciare: può essere utile, per non farsi vincere dalla golosità, consumare prima uno spuntino a base di proteine (es. uno yogurt greco o un po’ di affettato magro) in modo da non avere fame e limitare i danni. La stessa strategia si può adottare anche per inviti più impegnativi come pranzi o cene, oppure ci si può direttamente concedere il pasto libero settimanale in una di queste occasioni, ritornando subito dopo alla retta via. Vedi in questo articolo i miei consigli per i pasti impegnativi. 

5)Mancanza del conforto del cibo 

Non mi esprimerò sulla natura del cibo come supporto emotivo, è un aspetto ben conosciuto da tutti ed è anche un campo nel quale il nutrizionista può intervenire solo marginalmente, anche e soprattutto perché è un campo di pertinenza di altri professionisti. Però ho alcuni piccoli consigli per gestire alcune situazioni rischiose. Un grosso problema, sperimentato da molti, è infatti il ritrovarsi a casa senza nulla da fare, magari dopo il lavoro o l’università o dopo aver finito di studiare, in balia di noia, stanchezza, stress e tentazioni: in queste situazioni è facilissimo lasciarsi andare a cibi altamente zuccherini e calorici. I miei consigli sono due: non tenere mai in casa, ovviamente se possibile, cioccolati, merendine e dolciumi (sono questi di solito i cibi incriminati) ma soprattutto occupare il tempo libero con un’attività fisica: non si avrà la tentazione di mangiare e l’attività fisica aiuterà il dimagrimento. Due piccioni con una fava. 

Vuoi superare le tue paure della dieta? Contattami per una visita, cercheremo insieme il metodo più adatto! 

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