I 5 errori più frequenti commessi dai pazienti

Ogni mio paziente ha esigenze e routine differenti, ma ci sono delle cattive abitudini molto comuni alle persone sovrappeso che si rivolgono a me per dimagrire. Vediamo quali sono i 5 errori che i miei pazienti fanno più frequentemente!

  1. Scarsa idratazione

Molto spesso mi capita di riscontrare nei pazienti uno scarsissimo apporto di acqua e questo è un problema perché senza la corretta quantità d’acqua non si fa nulla: non si dimagrisce, non si aumenta massa muscolare, non si tonifica ecc.

Io suggerisco di bere almeno 1.5/2 litri d’acqua al giorno, ma spesso i pazienti confessano di berne solo pochi bicchieri, una condizione che non solo impedisce o rallenta molto il raggiungimento della perdita di peso desiderata ma che predispone anche ad alcuni problemi di salute tra i quali ritenzione idrica, cellulite, possibilità di traumi muscolari, stipsi, mal di testa cronico o frequente, formazione di calcoli renali.

Ogni volta che riscontro un consumo d’acqua estremamente basso e chiedo il perché, la risposta è quasi sempre la stessa: “non sento il bisogno di bere!”.

La soluzione per aumentare l’apporto di acqua può essere avere sempre con sé una bottiglietta da mezzo litro e avere l’obiettivo di finirla entro un quarto della giornata, oppure installare un’app apposita. Penso che il modo migliore sia quello di iniziare a considerare l’acqua come un  vero e proprio alimento: se di mattina siamo abituati a consumare uno spuntino iniziamo a considerare l’acqua come parte integrante di quel pasto, così come a pranzo o a cena iniziamo a considerare impossibile non bere almeno 2 bicchieri d’acqua.

  1. Sedentarietà

Purtroppo, è quasi la norma riscontrare nei pazienti una sedentarietà inaccettabile.

È comprensibile che padri e madri di famiglia, magari con occupazioni lavorative particolarmente impegnative, siano impossibilitati a svolgere qualsiasi attività fisica, ma questa è una condizione assolutamente rara: quasi chiunque può trovare del tempo per fare movimento e di solito è solo una questione di volontà.

Molto spesso, quando propongo qualche attività fisica, la prima cosa che i pazienti mi dicono è “no dottore per favore, non mi faccia andare in palestra!”

La mia risposta è quasi sempre accomodante: semplicemente perché non è necessario iscriversi in palestra per fare attività fisica!! In certi casi basterebbe cominciare con la classica camminata veloce quotidiana e trasformarla prima possibile in una corsetta (se non si soffre di problemi articolari o muscolari che lo impediscano).

Bisogna ricordare che la quantità di calorie bruciate con la camminata veloce è molto bassa ed è un’attività che dovrebbe essere svolta solo da persone mature o coi problemi sopracitati, un ragazzo/a di 30 anni non dovrebbe assolutamente limitarsi alla camminata veloce!

  1. Eccesso di carboidrati e zuccheri

Durante l’anamnesi alimentare, cioè il momento della visita in cui si parla delle abitudini alimentari del paziente, è molto facile che si vengano elencati tantissimi carboidrati (fette biscottate, pane, pasta, crackers, ecc.) e zuccheri (troppa frutta, dolci) assunti quotidianamente.

In molti casi succede che la giornata inizi con latte + fette biscottate a colazione, prosegua con un frutto come spuntino a metà mattina, per pranzo un piatto di pasta, un altro frutto di sera e per cena un secondo con un po’ di pane. In questo modo non solo vengono completamente ignorate le proteine e i grassi buoni (frutta secca, pesce grasso, olio e.v.o.) ma col tempo si andrà inevitabilmente ad accumulare qualche chilo. Meglio sperimentare anche una colazione salata o a base di proteine e grassi (per esempio propongo spesso yogurt greco + frutta secca) e spezzare la mattinata o la serata con un po’ di frutta secca per poi consumare, qualche volta alla settimana, un secondo con un po’ di pane al posto del piatto di pasta del pranzo che, oltretutto è anche un’alternativa più nutriente e saziante.

  1. Calorie nascoste

Le calorie nascoste sono tantissime, sono sempre in agguato e ingannano tutti! Parliamo di quegli alimenti che pesano poco ma hanno un’alta densità calorica. Per esempio:

  • I biscotti: un biscotto può avere molte calorie in pochi grammi e mangiarne tanti, ad esempio per colazione, è facilissimo e molto molto comune
  • La frutta secca: io la inserisco sempre nei piani nutrizionali, ma in quantità moderata perché ha tantissime calorie
  • Lo zucchero: basta la classica bustina nel caffè, moltiplicata per 3, 4 o anche 5 caffè al giorno che le calorie aumentano molto. Impariamo a sostituirlo con un dolcificante a base di stevia, per esempio.
  • Il formaggio e gli affettati: spesso i pazienti mi riferiscono che il loro pranzo è composto da un piatto di pasta, magari cucinato in modo leggero e salutare. Poi però, indagando più a fondo, scopro che oltre alla pasta viene consumato anche qualche pezzetto di formaggio o qualche fettina di salsiccia fresca, alimenti ricchi di grassi e quindi di calorie che inevitabilmente, pasto dopo pasto, andranno ad accumularsi.
  • L’olio: è un ottimo alimento, ma le calorie che contiene sono tantissime e un errore comunissimo è quello di non dosarlo ma utilizzarlo direttamente dalla bottiglia! In questo modo la conta delle calorie sale alle stelle. Di solito consiglio due cucchiai da minestra a pranzo e a cena, incluso quello usato durante la cottura.
  1. lasciarsi andare

Il lasciarsi andare è un problema comune a tutti i pazienti con un sovrappeso medio/elevato.

Si inizia di solito dalle piccolezze: fare meno attività fisica, usare di più la macchina, concedersi un pasto libero in più alla settimana, comprare qualche dolce o del cioccolato anche se “non dovrei”, e inevitabilmente qualche kg poi arriva.

Intendiamoci: mettere qualche kg non è un problema ed è normale che una persona non mantenga sempre esattamente il peso forma, il problema nasce quando non si pongono dei limiti.

I motivi possono essere tantissimi: molti pazienti mi riferiscono che non sono riusciti a fermare questa tendenza perché stavano attraversando un periodo difficile e non riuscivano a concentrarsi sul tenere uno stile di vita sano, altri entrano in un circolo vizioso di questo tipo: “metto su qualche kg, inizio a non piacermi, allora se ne metto su qualcun altro non cambierà nulla, quindi per ora mi concedo un’alimentazione libera e poi ci penserò”.

Il problema è che poi, mese dopo mese, il peso sale e la decisione di porre un rimedio spesso viene ignorata anche per il sopraggiungere di un senso di insoddisfazione e inadeguatezza che viene sfogato in un’alimentazione abbondante e squilibrata che amplifica e perpetua il ciclo.

Qualcuno di questi scenari ti è familiare? Raccontamelo, possiamo cercare insieme le soluzioni migliori per te!

 

 

 

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